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2024
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Giangiacomo Rossetti
Squeeze
November 29, 2024 - January 10, 2025 -
Ganz kleine
November 6 - November 22, 2024 -
Kaspar Müller
when we turn, we reappear
September 18 - October 18, 2024 -
Gianni Piacentino
June 25 - July 25, 2024 -
Vincent Murnaghan
Tuscan Landscape Painting
May 22 - June 18, 2024 -
claude rutault
March 12 - April 26, 2024
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2023
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The 3-second rule of thumb
Curated by Kaspar Müller
December 15, 2023 - February 2, 2024 -
Daniele Milvio
Le Faremo Sapere.
September 21 - October 27, 2023 -
Charlemagne Palestine, C'ERAA UNAAA VOLTAAA CHARLEWORLDDD
June 6 - July 7, 2023 -
Bill Hayden
café Uranus
May 4 - 31, 2023 -
Gianni Piacentino
March 22 - April 23, 2023
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Emil Michael Klein
January 17 - February 17, 2023
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2022
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Osama Al Rayyan
knights
November 9 - December 16, 2022 -
Rochelle Goldberg
Ghost Centrale
September 16 - October 21, 2022 -
Beatrice Marchi
Who crushed the Evil Turtle?
June 8 - July 29, 2022 -
Kaspar Müller
Maintenance 2
March 30 - May 13, 2022 -
6 Bagatelles
Osama Al Rayyan
Beatrice Marchi
Daniel Murnaghan
Matthew Pang
Giangiacomo Rossetti
Cinzia RuggeriFebruary 15 - March 18, 2022
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- 2021
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2020
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PaJaMa (Paul Cadmus, Jared French, Margaret Hoening French)
September 25 - November 15, 2020
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Jared Madere
In the back of the restaurant I made him kiss the ring: Haunted House in the Key of New Years
Paths to G-ddess~ Tiny Dick Timmy Ricochet~ Live from the Geomancer’s Clit Ring
You say one thing and everyone acts like you don’t mean the opposite of it at the same time tooFebruary 13 - March 27, 2020
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2019
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Renata Boero
Tempo e Tempi
November 15, 2019 - January 10, 2020 -
Doriana Chiarini
IN GRANDE! Scultura a dismisura
Curated by Mariuccia CasadioSeptember 18 - October 31, 2019
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Cinzia Ruggeri
la règle du jeu?
June 25 - August 9, 2019 -
Genoveva Filipovic
May 14 - June 20, 2019 -
Emil Michael Klein
Curtains
March 15 - April 19, 2019 -
Daniel Murnaghan
February 8 - March 9, 2019
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2018
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Dario Guccio
Urnas plebeyas, túmulos reales
December 14, 2018 - January 25, 2019 -
Michael Pollard, Eric Schmid
Life is good
October 26 - November 24, 2018 -
Daniele Milvio
A Milano non si usa
September 14 - October 12, 2018 -
Tra l'inquietudine e il martello
July 16 - August 11, 2018 -
Rochelle Goldberg
1000 "emotions"
May 25 - June 30, 2018 -
Green Tea Gallery at Federico Vavassori
Amore Atomico di Amore di Lava
Curated by United BrothersApril 18 - May 19, 2018
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Bill Hayden and Greg Parma Smith
Legend of Festival and Enclosure
March 16 - April 15, 2018 -
Cinzia Ruggeri
Umbratile con Brio
Curated by Mariuccia Casadio
February 9 - March 10, 2018
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2017
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Kaspar Müller
Maintenance
December 21, 2017 - January 27, 2018 -
Lisa Ponti
IL
FOGLIO
È UNA STANZA
CHIUSA
MA
MERAVIGLIOSASeptember 15 - October 14, 2017
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Genoveva Filipovic & Daniel Murnaghan
May 25 - July 1, 2017 -
Rosa Aiello
27 seasons
March 29 - April 29, 2017 -
Giangiacomo Rossetti
KRIS
February 16 - March 18, 2017 -
Matthias Gabi
January 12 - February 11, 2017
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2016
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Matthew Watson
Surplus to Requirements
November 25 - December 23, 2016 -
Dario Guccio feat. Andrea Cleopatria
Referendum sull'aeroplano
October 25 - November 19, 2016 -
Erika Landström
CONTROL I'M HER
September 9 - October 8, 2016 -
Benjamin Horns
May 25 - June 25, 2016 -
Emil Michael Klein
April 06 - May 14, 2016
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2015
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Daniele Milvio
Cacafoco
November 9 – December 5, 2015 -
Matteo Callegari
September 17 – October 24, 2015 -
Rochelle Goldberg
The Cannibal Actif
June 5 – July 4, 2015 -
Mélanie Matranga / Oliver Payne
Organized by Fredi Fischli and Niels Olsen
April 10 – May 9, 2015 -
Dario Guccio
Hammer, Chewing Gum, Evasion, Destruction
January 16 – February 14, 2015
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- 2014
- 2013
- 2012
- 2011
MATTEO CALLEGARI
TODAY IS NO YESTERDAY
September 28 – October 26, 2013
Permetteteci di scrivere che Matteo Callegari è un «pittore di luce», come lo furono Domenico Veneziano e l’ultimo Beato Angelico; e un «pittore d’illusione», come Melozzo da Forlì... Anche per un semplice, genuino piacere di introdurre una ricerca pittorica innestandola nel solco di una tradizione condivisa e codificata.
Forzati a un confronto quotidiano con funamboliche ipotesi di ibridazione e superamento del mezzo pittorico, l’incontro con una pratica che appare pacata- mente reazionaria non può che concederci del resto un certo sollievo e l’accezione con la quale intendiamo l’idea di ‘reazione’ non implica che la pittura di Matteo Callegari sia retriva, rimasticata, o ‘già vista’... Le opere dell’artista infatti echeggiano tanta della storia dell’arte e del pensiero che le separa da quelle dei ‘maestri’ sopracitati – potremmo menzionare la categoria estetica della psichedelia, come la nozione postmoderna di opera d’arte come ‘simulacro’... oppure l’introduzione di procedimenti meccanici nella lavorazione del quadro, o una concezione della superficie come un ‘all-over’ di matrice Color Field, o ancora una tensione tra astrazione e figurazione che fondamentalmente accompagna tutta la pittura del XX secolo... La pittura di Matteo Callegari ci appare così come un molto poco presuntuoso tentativo di aggiornamento del mezzo, condotto nell’intimità dello studio dell’artista, attraverso serie di opere che più che nascere da intuizioni creative appaiono concepite come ‘programmi’, costrette entro processi operativi rigidi e strut- turati che limitano ma, paradossalmente, legittimano la sperimentazione.
In mostra l’artista presenta quattro opere: sulle pareti laterali della prima sala due Skeleton Painting sono stati concepiti uno come il riflesso dell’altro; l’incongruenza delle due immagini stimola una dinamica visuale che si fonda sull’idea di copia e sulla sua inevitabile imprecisione. Ad oggi forse la serie più corposa dell’artista, gli Skeleton Painting sono prodotti riportando sulla tela un frammento di un’immagine casuale; la traccia è successivamente ‘scomposta’ in due colori, selezionati arbitrariamente, e ritracciata con quelli, come seguendo una ‘pista’: l’opera incarna così una tensione tra la gestualità della pennellata e un disegno predeterminato.
Sulla parete frontale è esposto un Bubble Wrap Painting: nelle opere che appartengono a questa serie, l’artista dipinge un’immagine plastica a simu- lare un bassorilievo; applica quindi sull’immagine, tramite un processo di ‘transfer’, un filtro che replica il pattern della plastica a bolle; e infine dipinge manualmente i colpi di luce. L’opera prevede sempre una banda centrale attraverso la quale è possibile intravedere l’immagine sullo sfondo, una ‘disfunzione’ della superficie che ne rivela la natura di ibrido tra rappresentazione figurativa e strategie astrattiste.
Infine, nella seconda sala è presentato un Line Painting: quest’opera è costituita da un’immagine scomposta in una serie di linee, e quindi illeggibile, dipinta su uno sfondo atmosferico, concepito per creare l’illusione della profondità. Qui l’annosa dicotomia tra sfondo e superficie è evocata, ma senza alcuna volontà di offrirne un’ipotesi di risoluzione; anzi, come un altro di quei temi ‘felici’ con cui la pittura si confronterà sempre e per sempre.
Michele D’Aurizio